Luci nel cosmo: Francesco Di Biase e il suo viaggio da Trinitapoli all’Astronomy Picture of the Day della NASA

TRINITAPOLI - Si è conclusa recentemente la Settimana della Scienza, organizzata dall’Istituto Superiore “Dell’Aquila-Staffa”, che ha coinvolto molte classi della scuola media e della scuola elementare. Tra gli eventi programmati, c’è stata la presentazione l’1 dicembre scorso, presso l’Auditorium dell’Assunta, del secondo volume “Noi e l’Universo”, curato dai professori Giacomo Di Staso e Margherita Lafata.

Il numeroso pubblico presente ha ascoltato con estremo interesse il dott. Giuseppe Lo Presti e la dott.ssa Antonella Del Rosso del CERN di Ginevra, introdotti dal dirigente scolastico, prof. Ruggiero Isernia, e dal prof. Marcello Abbrescia, interventi che hanno piacevolmente sorpreso un uditorio poco avvezzo, come la sottoscritta, a partecipare ad eventi di carattere scientifico.

L’incontro mi ha riservato però un’ulteriore sorpresa: ho avuto l’occasione di conoscere tra il pubblico degli studenti, ancora non maggiorenni, sorprendentemente informati su tutte le attuali conquiste della ricerca scientifica e tecnologica. Ho appreso da loro che a Trinitapoli c’è un giovane titolare di un’attività commerciale, Francesco Di Biase, il quale da anni pratica l’astrofotografia in modo amatoriale, conseguendo risultati eccezionali. Questi successi gli hanno valso gli apprezzamenti da parte di scienziati, docenti universitari, direttori di giornali e conduttori televisivi di trasmissioni scientifiche. Tuttavia, pochi sono a conoscenza che il più grande riconoscimento ottenuto da Di Biase negli ultimi anni per le sue fotografie è venuto dalla NASA, l’agenzia governativa civile degli Stati Uniti d’America responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale. Dal 1995, la NASA gestisce il progetto APOD (Astronomy Picture of the Day - La fotografia astronomica del giorno), che è stato il palcoscenico del riconoscimento delle sue opere.

Questo progetto si dedica alla divulgazione dell’astronomia attraverso l’uso di immagini. Ogni giorno, APOD presenta una diversa immagine astronomica o fotografia di fenomeni astronomici, accompagnata da una breve spiegazione scritta da un astronomo professionista. Queste immagini possono includere fotografie di galassie, pianeti, stelle, nebulose, fenomeni atmosferici terrestri con un’importanza astronomica, o immagini catturate da telescopi e sonde spaziali. L’obiettivo principale del progetto è rendere l’astronomia accessibile a un pubblico più vasto, proponendo immagini spettacolari dello spazio.

Realizzare una foto astronomica del cielo profondo comporta difficoltà tecniche notevoli, fatica e risparmi sperperati per acquistare telescopi, oltre a rinunce che Francesco Di Biase non ha mai esitato a fare pur di catturare fotoni provenienti da spazi e tempi tanto distanti.

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La sua foto scelta nel 2015 dallo scienziato della NASA Jerry Bonnell (Astrofisico/Staff Scientist - Compton Gamma Ray Observatory Science Support Center) cattura un oggetto noto, facente parte del catalogo Messier al numero M27, denominato Dumbbell Nebula, ovvero nebulosa del manubrio, per la sua forma. Si tratta di una stella morente, nelle ultime fasi della sua vita, quando la presenza di ferro nel suo nucleo impedisce le reazioni termonucleari e comincia a espellere le sue parti esterne. Il fenomeno è molto comune e, a seconda della massa della stella, può concludersi in vari modi, per ragioni legate all’effetto gravitazionale. Stelle molto più grandi terminano con enormi esplosioni o diventano buchi neri.

La nebulosa M27 è quello che resta delle suddette emissioni di gas verso l’esterno, prevalentemente ossigeno (OIII) e idrogeno (Hα) ionizzati, che quindi emettono luce. Nella sua foto, spiega Francesco Di Biase, “è visibile in modo molto evidente questa parte estremamente debole, catturata in diverse notti e poi processando i dati attraverso l’uso di software dedicati, rispettando in modo rigoroso i dati acquisiti durante le riprese, che avvengono mediante l’uso di sensori specifici e con lunghe esposizioni inseguendo il moto apparente del cielo”.

Il bravo astrofotografo trinitapolese tiene a precisare che la scelta dell’immagine, che deve comunque essere di ottimo livello, è spesso legata alla fortuna che essa venga vista dai selezionatori, prima ancora di essere selezionata. Si allega immagine e link al sito NASA APOD: link.

Esistono grandi telescopi di grandi osservatori collocati in parti del mondo in cui il cielo è ancora “quello degli antichi”, ovvero poco compromesso dall’illuminazione artificiale notturna, spesso selvaggia e sregolata, sia pubblica che privata, nonostante l’esistenza di normative rigide. Purtroppo, anche Trinitapoli non fa eccezione.

Chissà se gli appassionati di astronomia, come Francesco Di Biase, riusciranno in futuro a eliminare l’inquinamento luminoso e a farci dire, come Dante Alighieri: “E quindi uscimmo a riveder le stelle!

ANTONIETTA D’INTRONO

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