Acque madri e fanghi, Di Benedetto: “L’accordo Comune-Atisale-Terme è una mortificazione dell’interesse pubblico. Revocare l’intesa trilaterale perché illegittima”

MARGHERITA DI SAVOIA - «All’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28 p.v. è stato posto in discussione il seguente punto: “Accordo per la fornitura Acque madri e fanghi tra il Comune di Margherita di Savoia e Società Atisale S.p.A. - Approvazione schema di contratto e disciplinare”. (Leggi)

Per un attimo mi sono illuso che la proposta deliberativa contenesse, se non la revoca, almeno la modifica della convenzione trilaterale Comune-Terme-Atisale sottoscritta all’inizio dell’anno, ma sono rimasto subito disilluso dalla lettura dello schema di contratto che, a mio avviso, è un modo per mettere una “pezza” al buco della sottoscritta convenzione. Peccato, però, che la pezza è peggiore del buco, perché rappresenta una ulteriore mortificazione degli interessi della comunità salinara.

Per meglio comprendere i termini della presa in giro ricorderò che con il sottoscritto accordo trilaterale il Comune riconosceva “il diritto di esclusiva di Terme Margherita di Savoia su acque madri e fanghi delle Saline” ed otteneva la disponibilità di Atisale, previo consenso di Terme “a cedere al solo Comune di Margherita di Savoia e a nessun altro soggetto, acque madri e fanghi nei limiti inderogabili ivi indicati”. (Approfondimenti)

Il Comune, a sua volta, assumeva l’obbligo “a) di non utilizzare acque madri e fanghi per uso termale e terapeutico; b) di non utilizzare, come già previsto dalla normativa vigente i termini “terme”, “termale”, “acqua termale”, “fango termale”, “idrotermale”, “thermae”, spa/salus per acquam”; c) di prevedere in ogni atto -di qualsiasi natura giuridica- strumentale alla successiva cessione in titolarità o godimento a terzi delle acque madri e dei fanghi, l’impegno del terzo cessionario nei confronti del cedente Comune di Margherita di Savoia e delle Terme Margherita di Savoia s.r.l., di non utilizzare acque madri e fanghi ricevuti dal Comune per uso termale e terapeutico e di non utilizzare la terminologia indicata all’articolo 3, lettera b) del presente accordo”.

Come se non bastasse venne convenuto che “Resta chiaro tra le parti che le Terme di Margherita di Savoia s.r.l. non autorizzerà in alcun modo Atisale s.p.a. a negoziare la diretta cessione di acque madri e fanghi delle Saline di Margherita di savoia a terzi diversi dal Comune di Margherita di Savoia”.

Insomma una intesa anticoncorrenziale blindata, un evidente abuso di posizione dominante, un impatto anticompetitivo ed una mortificazione dell’interesse pubblico.

Tale essendo il tenore dell’intesa, sorge spontanea una domanda: a quale uso verrà destinata l’acqua madre ed i fanghi che Atisale cederà al Comune?

Se il Comune si è obbligato a non utilizzare i suddetti beni per “uso termale o terapeutico”, gli eventuali acquirenti quale uso ne potranno fare?

Chiedo venia per non averlo inteso subito!

L’acqua madre potrà essere utilizzata, in quantità non modeste, per abbondanti pediluvi, a patto che non abbiano funzione terapeutica.

I fanghi potranno essere utilizzati da qualche nascente industria di ceramica che realizzerà vasi e manufatti con la seguente dicitura “Prodotto realizzato con fanghi vergini della salina di Margherita di Savoia”.

Meglio ridere, perché ci sarebbe da piangere!!

L’amministrazione Lodispoto, compiuto il misfatto, ha un solo mezzo per rimediare e per riscattare la dignità dei Margheritani: revocare l’intesa trilaterale perché illegittima.»

Avv. PIETRO DI BENEDETTO