STORIE DI AMORE E DI AMICIZIA - Etna, il cane adottato dal rifugio come gesto d’amore

TRINITAPOLI - I rifugi per cani e gatti sono gestiti da volontari che, senza alcun compenso economico, si prendono cura di animali smarriti, abbandonati, maltrattati e feriti. È l’amore che spinge questa gente, tutti i giorni, a nutrire, a curare, a dare una carezza e a portare a spasso cani che altrimenti vivrebbero chiusi tra le sbarre dei recinti.

Il rifugio, però, non può e non deve diventare una residenza a vita per nessun animale che, invece, sperabilmente, dovrebbe vivere circondato dall’affetto di una famiglia. L’adozione, pertanto, è l’obiettivo principale che ogni associazione di volontariato cerca di perseguire attraverso messaggi, appelli, foto diffuse sui social, iniziative e attività pubbliche organizzate con l’intento di far adottare chi aspetta solo di avere un padrone da amare.

In contesti simili, si apprendono storie incredibili che mostrano il lato buono dell’umanità e che inducono ad avere fiducia nel prossimo.

È il racconto di una telefonata speciale che non arriva ogni giorno.

Etna era arrivata al rifugio LEIDAA di Margherita di Savoia qualche tempo fa. Era una cucciola spaventata, piena di ferite che si era procurata durante il suo lungo vagabondaggio nei campi, ma le ferite più terribili erano quelle che aveva subìto nell’anima.

Si trattava sicuramente di un cane abbandonato d’estate da chi lo aveva utilizzato come giocattolo per passare un po’ di tempo e che, in seguito, lo aveva lasciato per strada non appena si era reso conto che questo “oggetto vivente” aveva bisogno di un impegno continuo e di una cura che si riserva solo a chi si ama. Il balocco diverte, ma poi viene buttato via quando non è più una novità.

Etna, il cane dallo sguardo triste e profondo, è cresciuto con i volontari che di tanto in tanto lo facevano correre e curiosare con il suo fiuto nei dintorni del rifugio. Tantissime volte, la sua foto è stata fatta girare sui social nella speranza che qualcuno si innamorasse del suo musetto bello e malinconico.

Ormai, nessuno più si aspettava che fosse adottato. E poi, un giorno, è arrivata la telefonata di una signora che ha fatto una richiesta molto chiara e precisa: “Voglio adottare la cagnolina che ha più bisogno di una casa e che sta nella lista di attesa da tanto tempo!”

Non le importava se fosse di taglia piccola o grande, se fosse femmina o maschio, se fosse bello o brutto; era soltanto importante che il cane avesse bisogno di vivere tra persone che gli volessero bene.

Il primo incontro è stato incredibile: un autentico colpo di fulmine tra due sconosciuti, una donna e un cane, che si sono guardati per la prima volta e che si sono abbracciati per iniziare una vita insieme.

E come nel finale di una favola, “vissero felici e contenti”.

ANTONIETTA D’INTRONO