MARGHERITA DI SAVOIA - Nella giornata di ieri, l’amministrazione Lodispoto ed una parte della minoranza (Giovanni Leone e Grazia Galiotta) hanno votato favorevolmente per l’adozione del Piano Regolatore Portuale, che è praticamente lo stesso adottato dall’amministrazione Marrano il 31/03/2017 con deliberazione di Consiglio comunale n.11. (Approfondimenti)
IL FATTO - Da quello che è emerso dopo il raffronto tra i documenti attuali del Piano Regolatore Portuale in discussione nella giornata di ieri e quello adottato nel 2017, è possibile rilevare la sola variazione della composizione tecnica del gruppo di progettazione; difatti, i documenti progettuali “aggiornati” hanno solo cambiato i nominativi presenti nel frontespizio principale delle schede progettuali (nome del Sindaco, del Rup e dell’assessore competente). (Progetto Marrano - Progetto Lodispoto)
Peraltro, la documentazione che è pervenuta ai consiglieri comunali risultava mancante delle necessarie relazioni specialistiche, le stesse venivano menzionate nel corpo della delibera attuale, ma non venivano inviate ai consiglieri per la visione, salvo poi scoprire, su mia specifica domanda ai progettisti, che gli studi erano del 2015 (redatti dall'Arch. Ugo Tommasicchio con il supporto del Rup dell’epoca, Riccardo Miracapillo), quindi non aggiornati alla situazione attuale.
Nel 2017, a seguito dell’approvazione della delibera di consiglio comunale (leggi), gli elaborati tecnici furono inviati alla Regione Puglia per le valutazioni ambientali V.I.A. e V.A.S., ed oggi, a distanza di 7 anni, il nostro Consiglio comunale viene chiamato a discutere e a votare per la seconda volta lo stesso piano; sarebbe interessante sapere se quel piano fu mai presentato alla Regione, o se magari è rimasto dormiente in un cassetto per 7 anni.
“Chiesi informazioni con una PEC del 19.09.2023 al Responsabile dell’Ufficio Tecnico, alla Segretaria comunale e al Sindaco. Sto ancora aspettando la risposta!”
Ad ogni modo, oggi, a differenza del 2017, l’adozione del Piano Regolatore Portuale risulta svincolata dalle valutazioni ambientali che citavo prima, a seguito dell’adozione del Piano Regolatore Generale adottato dal consiglio comunale con delibera n. 43 del 25.11.2023, difatti, agevolando la procedura di determinazione e velocizzandone l’eventuale attuazione.
CONTESTAZIONI POLITICHE - Per avere una visione complessiva della questione oggetto del dibattito, è necessario ripercorrere alcune tappe, anche politiche, che ci conducono alla discussione di ieri sul Piano Regolatore Portuale. Sapete cosa successe nel consiglio comunale del 31.03.2017?
Lo stesso ed identico piano presentato nella giornata di ieri vedeva l’uscita dall’aula delle opposizioni per dissenso sulla mancata condivisione dello stesso: i consiglieri stigmatizzarono il mancato coinvolgimento delle parti interessate al piano, come ad esempio associazioni di categoria, proprietari delle aree, operatori del settore nautico e della pesca.
Sapete come si concluse la votazione? I 9 consiglieri di maggioranza votarono favorevolmente per l’adozione del piano presentato e i 6 di opposizione, presenti alla discussione, abbandonarono l’aula per protesta.
E chi erano i consiglieri comunali dissenzienti nel 2017? Galiotta Grazia, Cusmai Antonella, Lodispoto Domenico, Ippolito Vincenzo, Lamonaca Leonardo e Barra Ilaria.
Oggi, a distanza di 7 anni da quella votazione, una parte rilevante di quel gruppo politico che aveva protestato ed abbandonato l’aula adotta lo stesso metodo unilaterale, abbandonando l’idea del confronto.
Cosa è cambiato oggi, visto che gli elaborati sono gli stessi? La mancanza di condivisione preventiva non è la stessa? Dove è finito lo spirito critico di alcuni presenti in aula, o di alcuni che oggi siedono in consiglio comunale in loro rappresentanza?
Che motivo abbiamo oggi per riadottare lo stesso identico piano del 2017, in fretta e furia, senza il preventivo e necessario confronto con le parti interessate dallo stravolgimento urbanistico delle aree (proprietari di aree, concessionari ed operatori del settore)?
Eppure, in molti atti pubblici, anche recenti, è stato più volte dichiarato alle autorità portuali e regionali che il Piano Regolatore Portuale fosse già adottato dal 2017.
Delle due l’una: o le dichiarazioni rese in atti pubblici dalla pubblica amministrazione sono false, oppure il Piano Regolatore Portuale è già stato adottato e qualcuno ha preso un abbaglio.
LA MIA RICHIESTA - Visto che si è atteso 7 anni, perché non convocare gli operatori del settore per il necessario confronto? Perché non convocare i proprietari dei terreni insistenti in quell’area e concessionari per renderli edotti sul piano?
C’è un interesse preminente di qualcuno? C’è un progetto che non conosciamo? Ci sono aspettative da soddisfare? Legittimo pensare che il consiglio comunale di ieri fosse la sede opportuna per far venire fuori tali argomenti. Invece, il nulla.
Ho chiesto di ritirare l’accapo per approfondimenti e confronto preventivo con le parti interessate (video); ovviamente, si è deciso di andare avanti, non interessandosi delle ricadute anche economiche sulle attività preesistenti in area portale che vedrebbero stravolgere le loro attività da una mutazione urbanistica importate, esponendo l’ente a contestazioni, ricorsi e contenziosi, viste le generiche norme di attuazione previste.
LA CONSIDERAZIONE - È mai possibile che il Consiglio comunale ed i suoi eletti vengano chiamati ad adottare un piano senza condivisione preventiva? Senza una discussione preliminare? Senza il coinvolgimento delle parti economiche e sociali interessate?
LA MANCATA OPPORTUNITÀ - La votazione della giornata di ieri crea una lacerazione profonda tra i cittadini e le istituzioni, tra gli operatori sociali e quelli produttivi. E le urla del sindaco Lodispoto sono sintomatiche di una intolleranza al controllo della cosa pubblica e alla richiesta continua di informazioni utili per la città.
È mai possibile che uno strumento che cambia le sorti e lo sviluppo della città venga trattato come una clava da dare in testa ai cittadini e ad un consigliere comunale reo di aver chiesto informazione pubblica e condivisione con le parti interessate?
IL MIO VOTO - Pur nella consapevolezza che il Piano Portuale di Margherita di Savoia cambia le sorti della città, ho votato in maniera contraria all’adozione; e, seppur in solitaria, non ho timore delle accuse farfugliate dal Sindaco e della continua azione di delegittimazione di alcuni comodi scendiletto locali.
Nella consapevolezza della forza delle mie idee, vado avanti onorando il mio ruolo, il ruolo per cui i cittadini mi hanno eletto. Il Piano Regolatore Portuale cambia le sorti delle città se condiviso, se si ha rispetto delle attività socioeconomiche preesistenti, se dà una visione di sviluppo alla città, se crea un collegamento tra chi è in difficoltà per evidenti inefficienze amministrative e chi vuole legittimamente investire su un’area che ha necessità di svilupparsi con regole certe, trasparenti e condivise tra tutti i soggetti esistenti in quell’area.
Non mi renderò mai responsabile di un piano che passa sulla pelle dei cittadini salinari, non mi renderò responsabile di approvare un piano urbanistico portuale vecchio e inattuabile che peserà sul futuro dei cittadini, non voterò mai per un piano che manda in tilt le casse comunali per contenziosi, salvaguardando l’amichettismo che, da orami 6 anni a questa parte, pervade questa città. Scusateci se esiste chi dissente.
“Solo la libertà del dissenso rende credibile il consenso.” Lo tenga a mente chi di dovere.
VITTORIO EMANUELE QUARTA (Consigliere comunale)