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Quarta: “L’amministrazione comunale ha perso la sua spinta propulsiva; anche un rimpasto non risolleverebbe un paese piegato da un uomo solo al comando”

MARGHERITA DI SAVOIA - Al termine dell’estate, possiamo fare un bilancio nitido della situazione di governo della città, che agli occhi solo di chi non vuol vedere nasconde una situazione mortificante.

In massa si erano recati a votare l’amministrazione Lodispoto nel 2023, in verità anche per l’assenza di un progetto strutturato alternativo, che ha fatto venir fuori la drammatica situazione politica della classe dirigente della città.

Ne è nata invece una squadra piegata ai voleri del “capobastone”, incapace di crearsi spazi autonomi di manovra.

I cittadini, votando, hanno sperato nella risoluzione dei problemi che attanagliano la città, ed invece abbiamo:

• perso la Bandiera Blu;
• assenza di riqualificazione delle periferie;
• assenza di un piano che contrasti l’abbandono dei rifiuti per la città;
• assenza di un piano di sicurezza urbana;
• mancata realizzazione di un piano urbanistico confacente alle reali esigenze della città;
• assenza di un piano straordinario per il verde pubblico;
• mancata qualificazione degli spazi pubblici dedicati allo sport e alle attività produttive;
• devastazione delle piste ciclabili;
• approssimazione della programmazione delle attività estive;
• distruzione delle strade comunali, vittime di continue attività di manutenzione di sottoservizi.

Attività che, se perseguite, programmate e realizzate in maniera condivisa, cambiano il volto della città.

Un adagio di Karl Kraus diceva: “Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti.

L’auspicio è che, tra i tanti nani in cerca di fortuna personale, i cittadini abbiano la forza di bocciare una politica autoreferenziale, che crea fratture sociali insanabili ed alimenta un individualismo dannoso per la città.

Basti pensare che non tutti possono raggiungere un posto “fisso” al sole, che la politica non può barattare metri quadri di occupazione di suolo pubblico con il diritto di parola, e che non si possono tollerare soprusi per paura di ritorsioni “politiche”.

A quei pochi che hanno il coraggio di segnalare ciò che non va, dico di non demordere; a chi ha paura di un futuro politico incerto, dico che le difficoltà possono dare lo spunto e le motivazioni giuste per rinnovare una classe dirigente fondamentale per la città.

Agli amministratori scontenti (e ce ne sono), dico di prendere il coraggio a due mani e staccare la spina ad una lunga agonia a cui il paese è stato relegato. Ve ne saranno grate le generazioni future.

Noi ci siamo, con dignità, coraggio e passione.

VITTORIO EMANUELE QUARTA (Consigliere comunale Margherita di Savoia)