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La replica di Patruno: “L’azione amministrativa non può essere un monologo, ma deve basarsi sulla condivisione di atti pubblici e decisioni”

SAN FERDINANDO DI PUGLIA - Le tensioni crescono a San Ferdinando di Puglia dopo le dimissioni di Andrea Patruno dalla carica di presidente del consiglio comunale (leggi). Le recenti dichiarazioni della sindaca Arianna Camporeale (leggi), che sembrano oscillare tra il ringraziamento e la critica, hanno acceso ulteriori dibattiti in città.

In risposta, Andrea Patruno ha voluto chiarire la sua posizione: “Dopo avermi ringraziato per il mio impegno, la sindaca ha insinuato che ero solito assentarmi. Questa rappresentazione è fuorviante”. Il presidente dimissionario del Consiglio comunale ha continuato affermando che, sebbene fosse sempre presente nei momenti cruciali, si è consapevolmente astenuto da “discussioni estemporanee nella stanza del sindaco, dove ‘estemporaneo’ è un termine gentile per definire incontri spesso privi di struttura e finalità”.

Patruno ha poi spiegato la ragione delle sue dimissioni, sottolineando un malessere più ampio: “Volevo lanciare un segnale d’allarme. L’azione amministrativa non può essere un monologo, ma deve basarsi sulla condivisione di atti pubblici e decisioni. Se questa condivisione viene meno, si perde l’essenza stessa del nostro impegno civico”.

Tuttavia, quello che più colpisce è il senso di alienazione espressa da Patruno riguardo alla sua generazione e al panorama politico attuale: “Mi riconosco in una generazione che alcuni, anche all’interno del mio stesso gruppo, considerano ora obsoleta. Questo, nonostante abbiamo condiviso ideali e visioni per una Città futura migliore”. Nonostante le sfide, Patruno ribadisce il suo impegno: “Continuerò a lavorare per coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini in un processo politico che privilegi la partecipazione informata e ragionata, piuttosto che adesioni superficiale”.

L’ex presidente ha infine voluto sottolineare l’importanza del consiglio comunale come fulcro del dialogo e del confronto democratico: “Il consiglio dovrebbe essere il luogo per eccellenza del confronto politico. Abbiamo assistito a un progressivo svuotamento del suo valore e questo è preoccupante. La democrazia vive di partecipazione attiva. Se ci chiudiamo dietro ai social media, perdiamo il contatto con la realtà e con la complessità delle questioni che ci troviamo ad affrontare”.

Redazione CorriereOfanto.it