SAN FERDINANDO DI PUGLIA - Maria Riccarda Scaringi è la candidata sindaca della lista “Progressisti e Democratici”. Da 5 anni segretaria politica cittadina del Partito Democratico, Maria Riccarda ha 37 anni, è moglie e madre di 3 bambini e si occupa di mercati esteri, di marketing e di promozione dei prodotti agroalimentari del nostro territorio.
Come è maturata la candidatura a sindaca?
«In un momento di difficoltà del Partito Democratico locale, segnato dal fenomeno del nomadismo verso altre liste, “contaminate” dalla presenza di esponenti politici del centrodestra, per il ruolo che rivesto ho ritenuto doveroso e, consentitemi, anche coraggioso, accettare la proposta di scendere in campo con una lista identitaria per il rispetto che il Pd deve al suo elettorato».
Quali i criteri di scelta dei candidati?
«Abbiamo inteso dare una chiara direttrice progettuale e competitiva nell’affrontare questa tornata elettorale, con una compagine politica rinnovata e una classe dirigente giovane. Con l’obiettivo di una lista identitaria, abbiamo poi condiviso il progetto con quelli che ora sono i candidati della lista. La condivisione del progetto è ovviamente alla base di una scelta “scomoda” ma coerente, come la nostra, di rimanere nel campo del centrosinistra».
Come è nato il programma?
«Il programma nasce da una analisi dell’attuale situazione in cui versa la casa comunale, puntando ad un programma realistico basato sulle attuali risorse disponibili e che punta al recupero delle opere abbandonate e ad un serrato piano di manutenzione del verde pubblico, degli spazi comuni, delle strade e dei diversi servizi che cinque anni fa abbiamo lasciato in piena disponibilità dei cittadini. La priorità è rafforzare la macchina burocratica».
Interventi concreti per legalità, trasparenza e sicurezza?
«I governi passati del centrosinistra hanno sempre garantito trasparenza nella gestione e nell’amministrazione della cosa pubblica: è tutto agli atti! Pertanto, continuerà certamente questa linea di buon governo. Legalità e sicurezza risiedono nei comportamenti di tutti e poi nel presidiare costantemente luoghi in abbandono, terreno fertile per delinquenza e degrado».
Quali impegni per i primi 100 giorni?
«Dopo 5 anni di cattiva gestione amministrativa della cosa pubblica, gli interventi più urgenti e possibili in 100 giorni sono: la riapertura di alcuni servizi alle famiglie, soppressi da tempo, che tornino nella disponibilità della popolazione, servizi quali: la ludoteca, il micronido e la sezione primavera; la ripubblicazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per tentare di ridurre ai cittadini questo gravoso peso sul bilancio familiare; intervenire sulla macchina burocratica ridotta all’osso, per far riprendere all’ente comunale in pieno le sue funzioni e offrire senza più difficoltà i servizi al cittadino».
Criterio per la nomina degli assessori?
«La nomina degli assessori sarà fatta nel pieno rispetto della parità di genere in cui crediamo fermamente».
Rapporto con le minoranze?
«Il rapporto con le minoranze ci ha sempre contraddistinto per la tutela e il rispetto che abbiamo costantemente avuto per la diversità e la lotta al pregiudizio e all’isolamento».
Un commento al discorso alla città di Don Mimmo (leggi, ndr)
«La nostra città ha certamente anche bisogno di un rinnovamento culturale che deve vedere impegnate le istituzioni, a più livelli, nella lotta al voto di scambio, alla cura della propria città e all’attenzione al prossimo senza pensare al proprio orticello. In quest’ottica la chiesa, come la scuola, dovrebbe farsi promotrice di un nuovo modo di pensare al futuro in termini di comunità, solidarietà e legalità».
GAETANO SAMELE