Fiera del Carciofo: distretto agroalimentare e formazione, strategia vincente

SAN FERDINANDO DI PUGLIA - Distretto agroalimentare e alta formazione di qualità, come opportunità di sviluppo dell’agricoltura del territorio: la 62^ Fiera del Carciofo e del prodotto ortofrutticolo ha ripreso ad approfondire i temi della crescita, partendo dalla necessaria cooperazione territoriale.

La presidentessa del Comitato Fiera, Grazia Capriuoli, in veste di moderatrice del dibattito nella sala rossa del Centro polivalente. I saluti della Provincia BAT, nelle parole del vicepresidente Lorenzo Marchio Rossi: «Ben 35mila aziende del territorio - ha osservato - vanno rilanciate con nuove assunzioni e noi siamo qui per supportarle». (Video)

«Abbiamo spiegato cosa sia il distretto agroalimentare con le sue potenzialità di sviluppo del territorio, facendo rete tra imprese - ha osservato il presidente di “Puglia Federiciana”, Onofrio Giuliano -. È un validissimo strumento di finanza agevolata, ma anche un’occasione per fare promozione sul territorio, quell’azione che spesso non è facile portare avanti come singola azienda, ma che trova invece compimento in strategie condivise. È quel che serve per puntare a nuovi e più ampi mercati».

Partire dalla qualità è essenziale. Il presidente del Consorzio Uva di Puglia Igt, Michele Laporta, pone l’accento sui numeri dei marchi di qualità: «Ben 35mila sono le indicazioni geografiche protette in Europa - ha spiegato -, di cui in Italia 315. Legare il prodotto ad un territorio è una strategia vincente, se frutta circa 16 miliardi di fatturato annui».

Qualità, sì. Ma servono imprenditori formati e professionisti all’avanguardia, al servizio dei nuovi processi produttivi. «La formazione è essenziale - ha precisato il presidente del Comitato di progettazione della Fondazione Its, Fabrizio Baldassarre -. Il nostro ente in tal senso si pione come leva strategica regionale, per percorsi formativi rivolti a professionisti che poi sperimentino le conoscenze acquisite nel marketing, nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico, nella valorizzazione delle nostre risorse».

Le aziende nel frattempo si tengono al passo, e, dove possono, esplorano nuove strategie di produzione: «L’impresa Frutta 4.0 - ha spiegato il consulente agronomo, Rocco Sparapano - si occupa di produzione, commercializzazione e distribuzione di prodotti locali. E lo facciamo in modo ecosostenibile a vantaggio della qualità. Siamo impegnati nell’agricoltura fuori suolo, fragole e microortaggi: una tecnica innovativa che salvaguardia l’ambiente risparmiando acqua e suolo di coltura».

Comunicato Stampa