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L’Amministrazione affida il monumento a San Pio alle cure della famiglia Leone. Intervista a Vitantonio, tra storia e devozione

MARGHERITA DI SAVOIA - In queste settimane i cittadini salinari hanno seguito con molto interesse la vicenda incresciosa che ha toccato la statua di San Pio. A ripianare lo “sfregio”, con il finanziamento del restauro dell’opera, è stata la famiglia Leone. (Video 1 - Video 2)

Nel continuare il proprio impegno per la cura e la manutenzione del monumento e del verde che lo circonda, la stessa famiglia, rappresentata da Vitantonio Leone, ha firmato anche una convenzione con il Comune di Margherita di Savoia.

Abbiamo deciso di incontrare Vitantonio Leone per approfondire insieme questo importante impegno e gli abbiamo chiesto proprio da dove nasce questa volontà.

«La scelta di occuparmi di uno spazio pubblico tanto caro ai margheritani - ha spiegato Vitantonio Leone -, che racchiude in sé una forte valenza religiosa e culturale, non è solo un impegno civile ma nasce anche da una devozione di vita vissuta nei confronti di San Pio da Pietrelcina, che attraversa la storia della mia vita personale e familiare».

Infatti, Vitantonio ha spiegato come, tra gli anni 1960 e 1961, il padre Giovanni, poco più che trentenne, fu colpito da un grave infarto e venne ricoverato presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza in San Giovanni Rotondo: «Con mia madre, Russo Salvatrice, per assistere mio padre fummo costretti a trasferirci proprio nella città di San Pio per molti mesi. La gravità della patologia, a quei tempi, dava scarse possibilità di sopravvivenza, soprattutto legata all’intervento necessario. Mio padre, infatti, fu operato con urgenza dal prof. Giuseppe Sala, fatto arrivare in elicottero da Torino. L’intervento a cuore aperto durò circa 10 interminabili ore e mio padre usci dalla sala operatoria alle ore 23,10 più morto che vivo - continua nel suo racconto personale Vitantonio Leone -. I medici non davano molte speranze e mia madre era ovviamente disperata. Improvvisamente, la vidi scattare in piedi, mi affidò alla caposala e andò via. Quello che mi raccontò successivamente per me fu un miracolo».

Vitantonio racconta la sua storia personale con emozione e intensità, intravedendo nelle azioni della madre la benevolenza del Santo: «Mia madre mi raccontò di essere andata al convento dei Cappuccini, dove, dopo molta insistenza, si fece aprire e chiese di voler parlare proprio con Padre Pio. Non fu facile, ovviamente, ma il frate scese e ascoltò la supplica di quella donna disperata. Padre Pio fu amorevole, le chiese di avere fede e di pregare e pregare ancora. Prima di lasciarla le consegnò una medaglietta di alluminio raffigurante la Madonna, che io conservo ancora gelosamente, dicendole di fissarla sul petto di mio padre. 

La madre di Vitantonio, tornata in ospedale - dove la situazione per il marito non era delle migliori, infatti non si era ancora risvegliato - fece proprio quello che le disse il Frate: «Mise la medaglietta sul petto e pregò. Passò del tempo e improvvisamente, durante la notte, mio padre iniziò a sudare molto intensamente, ma alle prime luci del giorno si svegliò. La medaglietta della Madonna era diventata tutta verde - racconta commuovendosi ancora Vitantonio Leone -. Per i dottori mio padre non avrebbe superato la notte e noi siamo certi che fu l’intercessione di Padre Pio a salvarlo».

Durante il periodo di convalescenza, Vitantonio Leone ha avuto anche la fortuna di frequentare il convento dei Cappuccini e di servire addirittura messa con Padre Pio: «Quando San Pio mi vide - continua Vitantonio nel racconto della sua esperienza personale - volle sapere il mio nome e mi chiese se anch’io sapessi servire messa. Gli risposi di sì, in quanto avevo imparato presso la parrocchia cui appartenevo (Maria SS. Addolorata in Margherita di Savoia). Non avrei mai immaginato che mi sarebbe servito per conoscere un santo in vita. Nel corso della mia esistenza anche io ho vissuto esperienze di pericolo da cui sono sempre uscito miracolosamente illeso e in quelle occasioni mi sono sentito “protetto” dalla Madonna e da Padre Pio.

In merito alla decisione di finanziarie il restauro della statua del Santo: «La mia famiglia, in un periodo di emergenza sanitaria, ha avuto la possibilità di poter fare qualcosa per la nostra comunità - ha concluso Vitantonio Leone -. Ringraziamo pubblicamente l’Amministrazione comunale (con particolare riferimento al sindaco avv. Bernardo Lodispoto), per la gentile concessione, e il Prof. Mario Granata, per il suo pronto e competente intervento. Noi speriamo che la cura dello spazio pubblico dedicato a San Pio sia un simbolo di rinascita e di pace per tutta la comunità».

RUGGERO RONZULLI