A Margherita due sedi vanno bene…tre sono meglio

MARGHERITA DI SAVOIA - «Se il Parlamento Europeo (rappresentativo di 446 milioni di abitanti dopo la Brexit) dispone di tre sedi - Strasburgo (sede principale), Bruxelles e Lussemburgo -, perché l’Amministrazione locale (che rappresenta più di 11.500 abitanti) invece deve accontentarsi solo di una, quella del Palazzo di Città?

Perché non se ne dovrebbe creare una seconda, per esempio, in un posto ameno, all’interno di una tranquilla zona residenziale con “giardino” e tanto “verde”? Un luogo bucolico, felice, protetto, estraneo alle tensioni del Palazzo?

Una parte crescente delle attività istituzionali migrerebbe verso questa piccola Bruxelles evitando di stare sempre sotto lo scrutinio dell’opinione pubblica: un pulmino speciale, con posti riservati, farebbe la spola tutti i giorni trasferendovi i componenti dell’Amministrazione e i documenti, stipati in valigie corazzate data la loro importanza.

Stare insieme e ritrovarsi tutti nello stesso posto, per fare molto di più e operare per migliorare la vita dei cittadini, per rendere più rapidi i processi decisionali e per affrontare lavori altamente impegnativi, seguendo tra l’altro i principi della filosofia zen (allenare mente e corpo onde fare di meno…per fare meglio), è il massimo: ora capirete l’importanza di una seconda sede, una piccola Bruxelles, nella scena politica salinara!

Sottratti alla enorme pressione delle innumerevoli e continue richieste da parte dei cittadini, i nostri amministratori lavorerebbero tutto il giorno spalla a spalla serenamente, in modo gaio e dilettevole, con impegno globale, migliorando la performance di ciascuno, moltiplicando la produttività, raggiungendo in pieno obiettivi e finalità programmatiche: roba da far impallidire Stachanov e farlo sembrare un dilettante.

Finalmente poi la sera, stanchi ma contenti, ci si potrebbe concedere una pausa in qualche vicina e tranquilla oasi del gusto che ha come punto di forza un menù semplice e dall’ottimo rapporto qualità-quantità/prezzo, con offerta varia di vini, liquori, long drings, pizze e birre: una grande opportunità per concedersi un break, liberando da ansia e stress il corpo e  l’anima.

E per il futuro si potrebbe già pensare ad un centro fitness con piscina, sale per massaggi, fisioterapia, solarium, saune, centro estetico, yoga, body sculpt, squash, kick boxing e… zumba, una danza latina che pare vada fortissimo e che per ora, in attesa di una megagalattica discoteca, si potrebbe praticare, perché no, nel vicino oratorio, un luogo perfetto dove divertirsi e dimenticare, per un po’, qualsiasi problema lavorativo.

Qualcuno potrebbe obiettare: oggi, togliendo i britannici, il Parlamento Ue costa ad ogni cittadino comunitario 4,56 euro a testa. Quanto verrebbe a costare la piccola Bruxelles locale? Per ora non è dato saperlo perché, pur utilizzando il programma erraBond dotato di un tool per l’analisi OLÀ e sfruttando il potente motore LENTEZ disponibile nella suite GOSSIP, gli esperti purtroppo non sono ancora riusciti a cavare un ragno dal buco!

Zero spese invece per dotare di una terza piccola sede staccata il quartiere di via Barletta: e sì che lì ce n’è di bisogno!

In quella zona ci sono pali della luce caduti da molto tempo e quindi da ripristinare, strisce pedonali da fare e da rifare, segnaletica orizzontale e verticale da realizzare ex-novo sulle intersezioni di via Canusium con le traverse Calamandrei, Fosse Ardeatine, Parri ed altre due sprovviste di segnali riportanti l’odonimo, cespugli che svettano dai giunti delle pavimentazioni di marciapiedi e piazze; poi c’è da convincere qualche cittadino ad eliminare su terreni di proprietà le savane costituite da specie erbacee alte più di un metro e qualche impresa a colmare a regola d’arte le profonde tracce sulla pavimentazione stradale in prossimità di cantieri edili, mai rilevate dagli addetti ai lavori ed eliminare tanti altri piccoli nei che potrebbero inficiare la convinzione di chi non fa altro che ripetere “tutto va ben, Madama la Marchesa” nella speranza che i cittadini ci credano.

Non tutto va bene: anche perché due anni, son due anni. Non due giorni.

Stiamo chiedendo troppo? No: stiamo solo dicendo “per favore fate qualcosa”!»

GIACINTO DISTASO

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