“No plastica, no spreco e no rifiuti organici”, le tre regole osservate da chi ha partecipato al premio di cucina “Pietanza ecosostenibile”

TRINITAPOLI - Greta Thunberg, la sedicenne attivista svedese per lo sviluppo sostenibile, con il suo sciopero del venerdì ha di certo stimolato una serie di domande sul futuro del nostro pianeta, così come una sarta di colore, Rosa Parks, nel 1955, rifiutandosi di alzarsi dal posto sull’autobus riservato ai bianchi, dette il via alla fine della segregazione razziale in America.

Due donne e due azioni semplicissime hanno costretto la gente a riflettere spingendo molti a   vivere la propria vita come comunità di uguali e non come monadi impazzite.

Sono stati questi due esempi a suggerire al Centro di Lettura Globeglotter l’idea di organizzare un premio per la realizzazione di una “Pietanza ecosostenibile”, una gara tra cuochi casalinghi, per diffondere 4 concetti basilari e altrettanto semplici:

1) utilizzazione di prodotti biologici provenienti da orti a kilometro zero e di farine, latte e uova del territorio;

2) il costo della pietanza in una teglia di 8/12 porzioni di max 5 euro;

3) una strategia per non produrre rifiuti organici;

4) il divieto assoluto di usare plastica (cannucce/piatti/bicchieri e buste) per servire a tavola.

L’evento ha avuto luogo il 2 agosto nell’Orto Urbano di Trinitapoli. Hanno partecipato 10 coppie concorrenti che hanno presentato le loro teglie ancora fumanti ad un pubblico molto curioso di capire se la limitazione dei costi a 5 euro fosse un impedimento a creare delle pietanze succulente.

La manifestazione è iniziata con una breve discussione sulla necessità di cambiare stile di vita, incominciando da scelte personali molto elementari come quella di programmare al dettaglio gli acquisti giornalieri per non produrre rifiuti organici. Molto pubblicizzata, sperabilmente con del pane cotto in un forno a legna, dovrebbe essere la “scarpetta” che consente di lasciare i piatti di porcellana puliti e pronti per essere riusati. La difficoltà di trovare acqua minerale in bottiglie di vetro dovrebbe, poi, suggerire soluzioni più economiche dal momento che si potrebbe tornare a riempire le damigiane di vetro di acqua freschissima, quella che i trinitapolesi conoscono come “l’acqua della fontana delle monache”.

Forse più fontane pubbliche diminuirebbero i bustoni pieni di bottiglie di plastica, oppure tanti distributori di acqua minerale, sparsi per la città, farebbero utilizzare alla gente i propri contenitori.  

La presentazione delle pietanze, con la descrizione degli ingredienti, della loro provenienza e dei loro costi, si è conclusa con l’assaggio “ufficiale” dello Chef, il Professor Giovanni Landriscina (organizzatore, tra l’altro, della manifestazione casalina di Mercatini di prodotti a Km zero) che ha proclamato vincitori Gabriella Lopreside e Stefano Cirillo. I due coniugi hanno preparato un RUSTICO SALATO CON RICOTTA E SALICORNIA. È stata premiata non solo la bontà del rustico ma anche l’utilizzo di questa pianta spontanea (conosciuta in Italia con il nome di asparagi di mare) che cresce lungo le coste in terreni ad alta salinità e che è ricca di vitamina A e C, di ferro, iodio, bromo, potassio e calcio.

L’iniziativa è poi proseguita con la degustazione di tutte le pietanze preparate dai concorrenti. La bella notizia è che, nonostante la tavolata fosse composta da più di 40 persone, non si è prodotto neanche un grammo di rifiuti, tranne le bottiglie di vetro di birra e vino riciclabili.

La foto finale del grande gruppo di cuochi ecosostenibili ha posto fine ad una interessante serata sotto le stelle e ad un primo premio che sicuramente vedrà altre edizioni negli anni prossimi, edizioni che diffonderanno lo slogan: NO PLASTICA, NO SPRECO E NO RIFIUTI.

ANTONIETTA D’INTRONO